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E' la luce che il Padre ha inviato nel mondo in questo tempo di caos e di buio perché si veda la via da seguire. Le tenebre non l'hanno accolta ed hanno cercato di spegnerla, ma la luce è stata più forte delle tenebre ed è tempo che inizi a brillare in pienezza.

Chi è madre Eugenia?

E' una personalità talmente ricca che non la si può inquadrare in poche pagine. Prescindendo dalla sua dimensione di spirito, basterebbe esaminare le sue realizzazioni in campo sociale per farla entrare nella storia.

In dodici anni di attività missionaria ha aperto oltre settanta centri

- con infermeria, scuola, chiesa - nei luoghi più abbandonati dell'Africa, dell'Asia e dell'Europa.

Ha scoperto la prima medicina per curare la lebbra, ricavandola dal seme di una pianta tropicale: la lebbra è stata ormai sgominata grazie alla scoperta da lei fatta e poi elaborata dall'Istituto Pasteur di Parigi. Ha lanciato nell'apostolato Raoul Follereau, che sulla scia e sulle basi da lei poste viene oggi considerato l'apostolo dei lebbrosi.

Ha ideato, progettato e realizzato ad Adzopé (Costa d'Avorio), negli anni 1939-41, la «Città dei Lebbrosi», un immenso centro di raccolta per questi malati che si articola su una superficie di 200.000 mq. e che tuttora resta un centro d'avanguardia in Africa e nel mondo.

Per questa realizzazione la Francia ha concesso alla congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli, di cui madre Eugenia era stata superiora generale dal 1935 al 1947, la Corona Civica, la massima onorificenza nazionale per opere a carattere sociale.

Non è nostro intento fare una biografia in senso classico. Ci sarebbe impossibile per troppi motivi, soprattutto perché la maggior parte delle documentazioni è custodita gelosamente negli archivi della Curia vescovile di Grenoble e del Sant'Ufficio di Roma. Dobbiamo limitarci ai pochi episodi, aneddoti e dati che ci è stato possibile ricavare dai nostri colloqui con la madre e con le persone che l'hanno conosciuta: pochissime qui in Italia perché la sua attività si è svolta prevalentemente in Francia, Africa ed altre parti del mondo.

La nostra è una testimonianza di amore e di gratitudine per quanto ella ha lottato e sofferto perché venga il regno d'amore del Padre, perché nasca una Chiesa nuova, perché tutti siano finalmente uno: tutti «figli nel Figlio».

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Devozioni - 2020